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Il latte fa bene o fa male? Perché è un alimento spesso preso di mira?

Il latte fa bene o fa male? Perché è un alimento spesso preso di mira?
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Molti articoli, non sempre scrupolosi come affidabilità, affermano che soltanto l’uomo tra gli esseri viventi beva latte dopo essere stato svezzato, che dopo questa fase il latte sia nocivo, che il calcio del latte vaccino e dei suoi derivati sia sostituibile con altri alimenti, che il calcio che proviene dal latte non sia poi così importante per la prevenzione dell’osteoporosi. Bere latte quindi si oppure no? Scopri di più con questo articolo!

C’è chi beve tanto latte e chi preferisce una delle tante alternative vegetali al latte, o perché segue una dieta ad esempio vegana o anche perché crede che il latte faccia male. Al di là delle proprie teorie e ideologie il latte fa bene naturalmente nelle giuste dose e quantità e se non si è intolleranti. Ad alcuni causa gonfiore: guarda il video e scopri gli alimenti che causano gonfiore!

Il latte può davvero favorire l’insorgere del cancro? Il calcio serve per le ossa e per prevenire malattie come l’osteoporosi? Sono dei temi molto dibattuti. Ad esempio si è parlato addirittura di effetto cancerogeno della caseina del latte e dei suoi derivati per quanto riguarda la prostata e l’endometrio. Non dovrebbe esserci una connessione con il tumore al seno. Alcuni sostengono anche che sempre la caseina dia una dipendenza sia fisica che psichica simile a quella dei farmaci oppiacei. Ma davvero questi alimenti sono concause nel caso di cancro? Molti dei ricercatori delle migliori Università del mondo affermano invece il contrario di queste accuse, che non si basano su alcun fondamento scientifico: per esempio, ritengono che il latte non faccia male e che contenga vitamine, proteine e sostanze necessarie e benefiche per la salute del nostro organismo anche in età adulta.

Un importante centro di studi sul cancro ha confermato, con condivisione di tutta la scienza mondiale, che non vi è alcun legame tra latte e suoi derivati e il cancro dell’ovaio. Dai loro lavori emerge che il latte preso nelle giuste quantità potrebbe avere un effetto di azione preventiva nel cancro al colon. Potrebbe essere rischioso invece per quanto riguarda il rischio di cancro alla prostata seguire un’alimentazione troppo ricca di calcio (ad esempio più di un litro di latte al giorno). Quindi è sempre un problema di quantità.
Se ci si limita a 2 o 3 bicchieri di latte al giorno assolutamente non nuoce alla salute. Vero è comunque che il calcio non viene assorbito soltanto dal latte, ma anche ad esempio da broccoli e fagioli; questi alimenti però non possono sostituire del tutto il calcio derivante dal latte e dai suoi derivati, che viene assorbito con maggiore facilità rispetto a quello contenuto in altri prodotti alimentari. Il calcio contenuto nel latte e nei suoi derivati soddisfa almeno la metà del necessario fabbisogno di calcio del nostro corpo. Tra l’altro c’è un chiara connessione tra scarso apporto di calcio e fratture delle ossa spesso dovuta alla scarsa presenza di minerali. Non sono ancora confermati effetti di allergie, dermatiti ed eczemi, forme di asma legate al consumo di latte e derivati. Quindi, il fatto che l’uomo beva a differenza di altri mammiferi il latte dopo lo svezzamento non è un male, ma soltanto un privilegio della sua evoluzione genetica. Ma il latte quindi fa bene o fa male? E i suoi derivati? E i latticini che posto occupano tra gli alimenti per un corretto nutrimento dell’organismo? Approfondiamo questi punti.
Il latte fa bene o fa male: l’intolleranza dipende dalla quantità di lattosio assunta
L’uomo è l’unico mammifero che beve il latte in età adulta, perché le sue mutazioni sviluppatesi gli permettono la tolleranza del lattosio del latte e dei suoi derivati da adulto. Come abbiamo detto, questo non vale per tutti gli esseri umani, in quanto molti di essi hanno un intestino ancora male adattato al consumo del latte e dei suoi derivati da adulti e quindi soffrono di intolleranza al lattosio. Se si soffre di intolleranza al lattosio, si possono consumare alcuni tipi di latte delattosati”, cioè che non contengono lattosio, uno zucchero che si trova nel latte di origine animale. Se non si è affetti da alcuna intolleranza al lattosio o allergia, è consigliabile il consumo di latte fresco intero o parzialmente scremato e di alimenti contenenti lattosio in quantità non eccessive.

Ci sono differenze tra i vari Paesi del mondo per quanto riguarda l’ intolleranza al lattosio. Ad esempio, in Italia è intollerante a questo zucchero il 50 % della popolazione. Nei paesi dell’Europa del Nord questa percentuale è più bassa: può arrivare a 30 casi su 100. Nei paesi equatoriali e nel Sud-Est asiatico è intollerante il 90% della popolazione. Sono molti gli esseri umani ancora non adattati al consumo del latte, anche se ci sono delle rilevanti differenze da luogo a luogo. Il consumo del latte e dei suoi derivati entra nell’alimentazione degli uomini in un’età più o meno contemporanea all’allevamento di animali domestici e alla coltivazione dei cereali. Quindi più o meno un diecimila anni fa, che non sono tantissimi comunque parlando di evoluzione. Questa rivoluzione nell’alimentazione ebbe luogo nella culla delle prime civiltà e cioè la Mezzaluna fertile (valle del Nilo, Mesopotamia dal greco μέσος, intermedio e ποταμός , fiume, ossia in mezzo ai fiumi e cioè il Tigri e l’Eufrate), quando l’uomo da cacciatore e raccoglitore di frutti divenne pastore, allevatore e agricoltore. Il latte degli animali che allevava divenne un suo alimento.
Il latte fa bene o fa male: per gli intolleranti modeste quantità
Se una persona intollerante al lattosio assume questo zucchero del latte, va incontro a dei problemi dovuti soprattutto alla sua fermentazione; se il lattosio raggiunge il colon, provoca aerofagia e gonfiore nell’addome e spesso anche altri disturbi come la diarrea osmotica, sempre nel caso di quantità abbondanti di lattosio. Quando chi non è intollerante al lattosio, smette di bere latte, ad esempio, diviene intollerante a questo zucchero, in quanto cala molto la produzione di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio. La carenza di lattasi provoca disturbi, ma l’enzima può essere riattivato assumendo latte a in piccole quantità, magari scremato, con graduale aumento delle dosi. Se invece l’intolleranza e di tipo genetico, la lattasi non si riattiva e una maggiore quantità di lattosio genera vari disturbi.

Ma quest’intolleranza, a differenza dell’allergia, riguarda la quantità di lattosio e non costringe chi ne soffre ad eliminare del tutto dalla propria alimentazione latte e derivati: è necessario soltanto non eccedere nel consumo, per non provocare effetti indesiderati. Vi sono comunque in vendita prodotti derivati dal latte senza lattosio, così come i tanti tipi di latte delattosati. Meno lattosio è contenuto dai formaggi come il pecorino, stagionati e fermentati, dei quali si mangiano anche minori quantità rispetto ad esempio alla mozzarella fresca. Nello yogurt naturale il lattosio e le proteine sono in parte alleggerite durante la fermentazione. Il latte contiene carboidrati, proteine e grassi. Le proteine sostengono la forma fisica, come ben sanno gli sportivi, ma anche gli anziani dovrebbero farne un uso equilibrato, in quanto rafforzano la massa muscolare.

Il latte non fa male: meglio parzialmente scremato o non in quantità eccessive
Secondo alcuni ricercatori il calcio contenuto nel latte resta fondamentale nella prevenzione dell’osteoporosi, ma studi attuali ritengono che questa teoria non sia realmente valida, in quanto latte e latticini sono alimenti con molto calcio, ma contenendo anche molte proteine animali facilitano le eliminazioni di questo minerale. Quindi, non sarebbero degli alimenti eccellenti per un reale effetto beneficio riguardante il problema dell’osteoporosi, tipico delle donne in età anziana. Attenzione quindi ai grassi e alle proteine di origine animale. Va comunque considerato che anche se il latte non fa male in sé è sempre uno degli alimenti di origine animale ricco di calorie e di grassi, del quale è sempre bene non fare un uso eccessivo, così come per la carne. Inoltre, se si consuma molta carne e molto latte e latticini, come avviene in paesi industrializzati oltre al modo orribile in ci vengono trattati gli animali negli allevamenti intensivi, c’è anche un problema morale sociale, e cioè che grandi territori vengono coltivati per il foraggio e non per alimenti necessari per gli esseri umani.
E adesso che conosci molto di più su questo alimento non ti resta che scegliere se bere latte vaccino oppure optare per una delle bevande vegetali che sostituiscono il latte!

Il latte fa bene o fa male? Perché è un alimento spesso preso di mira?ultima modifica: 2021-08-27T11:06:45+02:00da shopper2000
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